Arcadia, la nuova nave oceanografica di ISPRA: una sfida ai cambiamenti climatici dal cuore del Mediterraneo

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Un nuovo gigante della ricerca scientifica solca l’orizzonte della sostenibilità ambientale. Si chiama Arcadia ed è la nuova nave oceanografica dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), destinata a rivoluzionare lo studio dei fondali marini e contribuire alla lotta contro i cambiamenti climatici. Il progetto, finanziato con 400 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), è stato presentato ufficialmente a Palazzo San Macuto, alla Camera dei Deputati.

La nave, che sarà operativa a partire da giugno 2026, potrà ospitare fino a 35 persone tra scienziati, tecnici e ricercatori, e operare in mare per oltre 200 giorni l’anno. Dotata delle più avanzate tecnologie, Arcadia è progettata per raggiungere profondità fino a 4.000 metri, esplorando aree finora quasi del tutto sconosciute.

Tra le sue strumentazioni di bordo figurano sensori per il monitoraggio dei moti ondosi, delle correnti marine e per l’acquisizione di dati utili alla costruzione di scenari sui cambiamenti climatici. A bordo anche un Rov telecomandato, capace di operare in ambienti estremi fino a 4.000 metri, e un veicolo autonomo subacqueo progettato per missioni indipendenti di oltre 60 ore, fino a 3.000 metri di profondità. Quest’ultimo sarà fondamentale per la mappatura dei fondali, l’individuazione di relitti e anomalie geofisiche, oltre che per lo studio degli habitat marini.

Il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, intervenendo all’iniziativa promossa dal presidente della Commissione Affari Costituzionali Nazario Pagano, ha sottolineato: “Oggi affermiamo la scelta di un Paese che investe in conoscenza, ricerca e tutela del nostro mare, quindi del nostro futuro”.

Alla presentazione erano presenti, tra gli altri, il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, il presidente e la direttrice di Ispra, Stefano Laporta e Maria Siclari, oltre ai parlamentari Andrea Gentile e Stefano Candiani delle Commissioni Politiche UE e Affari Costituzionali. Presente anche il ministro per gli Affari Europei e il Pnrr, Tommaso Foti.

Proprio Foti ha rimarcato il valore strategico dell’iniziativa: “Un progetto strategico per il Paese ma non solo. È un investimento importante, di 135 milioni di euro in una misura da 400 milioni di euro. La soddisfazione è aver rispettato perfettamente i tempi ed aver anche assicurato, tramite un emendamento parlamentare, le risorse perché questa nave abbia la possibilità di dare alla comunità scientifica i risultati delle ricerche che dovrà effettuare”.

Arcadia sarà il cuore pulsante del progetto Mer – Marine Ecosystem Restoration, il più importante investimento del Pnrr per la tutela dell’ambiente marino. Un programma ambizioso, coordinato da Ispra sotto l’egida del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, con l’obiettivo di mappare e ripristinare ecosistemi sommersi cruciali per il clima, la biodiversità e l’economia.

Tra le caratteristiche distintive della nave, la propulsione ibrida diesel-elettrica, in grado di operare in modalità completamente elettrica per quattro ore, limitando al minimo l’impatto acustico e ambientale, soprattutto nelle aree marine protette. Arcadia sarà inoltre certificata “Quiet/Silent”, un primato nel bacino del Mediterraneo, che garantirà la massima qualità dei dati raccolti.

Il sistema di ricerca sarà completato da due natanti ausiliari: un catamarano elettrico equipaggiato con un veicolo di superficie senza equipaggio (ASV) per la mappatura di acque costiere e protette, e una seconda imbarcazione con sensori adatti all’esplorazione geofisica.

Grazie a questi strumenti, Arcadia sarà in grado di esplorare canyon sottomarini, montagne sommerse, relitti mai mappati e habitat vulnerabili, aprendo una nuova frontiera nella conoscenza e nella tutela degli ecosistemi marini.

Un vero laboratorio galleggiante che si candida a diventare il punto di riferimento della scienza marina italiana e non solo. Un’infrastruttura avanzata, pronta a raccogliere dati, produrre conoscenza e orientare le politiche ambientali verso un futuro più sostenibile.