Dalla difesa del proprio operato agli attacchi alla Procura: le strategie degli indagati negli interrogatori sull’urbanistica a Milano. Davanti al gip Mattia Fiorentini si sono confrontate oggi diverse linee difensive nell’ambito dell’inchiesta urbanistica che scuote Milano. Gli ex vertici dell’amministrazione e i protagonisti del settore immobiliare hanno alternato la rivendicazione di aver agito per il bene del Comune all’accusa verso la magistratura di aver costruito un “processo alla speculazione edilizia”.
Memorie, silenzi e accuse di giudizi morali: la versione di Marinoni e Tancredi
Il primo a presentarsi davanti al giudice è stato Giuseppe Marinoni, ex presidente della Commissione Paesaggio, che ha scelto il silenzio e affidato la sua difesa a una memoria: secondo il suo legale, l’istanza di custodia cautelare va respinta perché mancano esigenze concrete e il quadro accusatorio si basa più su “giudizi morali” che su elementi oggettivi. Marinoni sostiene che l’indagine sia sproporzionata e abbia trasformato l’intera vicenda in un processo all’urbanistica della città.
Le spiegazioni di Tancredi e la difesa dell’interesse pubblico
Diversa la strategia di Giancarlo Tancredi, ex assessore, che ha risposto alle domande del gip per oltre un’ora e mezza. Ha dichiarato di aver sempre agito nell’interesse del Comune, respingendo ogni accusa di favoritismo o di aver tratto utilità personale. Tancredi ha anche preso le distanze da qualsiasi coinvolgimento del sindaco Giuseppe Sala, sottolineando la correttezza dell’operato della giunta.
Le posizioni di Catella, Pella e le prossime decisioni del giudice
Manfredi Catella, Ceo di Coima, ha scelto di rispondere a tutte le domande, consegnando una memoria documentale a sostegno della propria estraneità ai fatti contestati. Ha anche rinunciato alle deleghe che prevedono rapporti con la pubblica amministrazione, per tutelare l’azienda e i suoi investitori. Tocca ora al gip valutare, alla luce delle diverse versioni e delle mosse difensive, se accogliere o meno le richieste della Procura. Il provvedimento sulle misure cautelari potrebbe arrivare già entro la fine del mese.