Oggi è il giorno della verità per Giuseppe Sala. Il sindaco di Milano interverrà alle 16.30 in apertura del Consiglio comunale per chiarire se intende proseguire il suo mandato dopo essere stato indagato dalla Procura nell’ambito delle inchieste sull’urbanistica. Un discorso atteso da giorni, che potrebbe segnare un punto di svolta per la sua amministrazione e per gli equilibri politici in città.
In aula è attesa anche la presenza dell’assessore all’Urbanistica Giancarlo Tancredi, al centro delle indagini e destinatario di una richiesta di arresti domiciliari. Le sue dimissioni, secondo quanto filtra da Palazzo Marino, sarebbero ormai pronte. Pur non essendo previsto un suo intervento ufficiale, la sua posizione sarà inevitabilmente al centro del dibattito.
Dopo le comunicazioni del sindaco, prenderanno la parola i consiglieri comunali. In programma anche l’approvazione della variazione di assestamento generale del bilancio finanziario, che deve essere votata entro fine mese. Un passaggio tecnico ma delicato, che si inserisce in una fase politica incerta, aggravata dalle tensioni interne alla maggioranza.
Sul tavolo anche numerose mozioni, che difficilmente verranno esaminate tutte. Si va dall’intitolazione di un luogo pubblico ai professori universitari che non giurarono fedeltà al fascismo, proposta da Rosario Pantaleo (PD), alla richiesta di invitare Papa Leone a Milano, avanzata da Enrico Marcora (FdI). Tra i temi, anche la chiusura dei campi nomadi irregolari proposta da Silvia Sardone (Lega) e una mozione dei Riformisti, firmata da Gianmaria Radice e Daniele Nahum, a sostegno delle vittime civili del conflitto Israelo-palestinese.
Tutti i riflettori, però, restano puntati su Sala. Dopo giorni di confronti e riflessioni, sarà lui a dover sciogliere il nodo del suo futuro.