Crisi Iran, Meloni mobilita il governo: «Subito ripresa dei negoziati». Allerta massima in Italia

Giorgia Meloni

In seguito all’attacco degli Stati Uniti contro tre siti nucleari in Iran – Fordow, Arak e Natanz – la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha convocato domenica 22 giugno una riunione d’urgenza con i ministri competenti e i vertici dell’intelligence. Subito dopo ha informato il capo dello Stato Sergio Mattarella e avviato un fitto giro di consultazioni con i principali partner internazionali.

Nel corso della giornata Meloni ha avuto colloqui con il presidente del G7 Mark Carney, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il presidente francese Emmanuel Macron, il premier britannico Keir Starmer, e con i leader di Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Qatar. Tutti hanno condiviso, secondo una nota di Palazzo Chigi, «la necessità di una rapida ripresa dei negoziati» per scongiurare un allargamento del conflitto in Medio Oriente.

Crosetto: «Si apre una crisi molto più ampia»

Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha parlato di un «radicale cambiamento dello scenario strategico» e di una «crisi molto più ampia» innescata dai raid americani. «È ragionevole attendersi una risposta forte da parte dell’Iran, che potrebbe colpire anche obiettivi occidentali fuori dall’area regionale», ha affermato in una nota.

Crosetto ha spiegato che l’attacco Usa non ha colto l’Italia di sorpresa, grazie a un’intensa attività di monitoraggio iniziata già dalla sera precedente. «L’operazione ha colpito siti strategici altamente protetti, come Fordow, scavato sotto 90 metri di roccia, obiettivo raggiungibile solo con bombardieri specializzati».

Crisi Iran, Tajani: «Italia pronta ad accogliere un incontro Usa-Iran»

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ribadito l’impegno italiano per la de-escalation. «Tutto dipende dalla reazione dell’Iran», ha dichiarato in un’intervista straordinaria al Tg1. «Siamo pronti ad ospitare a Roma un confronto diretto tra Stati Uniti e Iran, senza mediazioni, per favorire un ritorno al dialogo». Tajani ha poi rivelato che l’ambasciatrice italiana a Teheran ha già avuto colloqui con il governo iraniano per incoraggiare la ripresa diplomatica.

Piantedosi convoca il Comitato di sicurezza: vigilanza rafforzata su 29mila siti

Massima allerta anche sul fronte interno. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha presieduto il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Al termine della riunione, sono state rafforzate le misure di prevenzione su tutto il territorio nazionale, in particolare sugli oltre 29mila obiettivi sensibili già sotto sorveglianza, tra cui 10mila infrastrutture critiche e circa 1.000 siti collegati a interessi Usa e israeliani.

Schlein e Conte: «Chiaro no alla guerra»

Durissime le reazioni delle opposizioni. La segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ha chiesto che «il Governo dica chiaramente che l’Italia non parteciperà ad azioni militari, né permetterà l’uso del nostro territorio per sostenerle». Per Schlein, l’attacco Usa rappresenta «una grave escalation che va contro il diritto internazionale».

Sulla stessa linea il leader del M5S Giuseppe Conte, che ha parlato di «atto grave e pericoloso» e di una «finestra spalancata su un conflitto dagli esiti incalcolabili». Conte ha criticato l’approccio di Trump, accusandolo di «seguire la dottrina Netanyahu» e tradire le promesse di pace fatte agli elettori americani.

Crisi Iran, una crisi geopolitica dai risvolti globali

L’azione militare degli Stati Uniti ha riacceso una crisi che rischia di destabilizzare l’intero Medio Oriente e di avere ripercussioni globali. In gioco non c’è solo la sicurezza della regione, ma anche la tenuta del sistema internazionale di non proliferazione nucleare e l’equilibrio tra grandi potenze. L’Italia, con il suo ruolo nel Mediterraneo e nel G7, si trova ora al centro di un delicato equilibrio diplomatico.