Accuse di “manipolazione” sul video contro Sechi, richiesta di dimissioni. Nel mirino anche la portavoce Delia per un post su Berlusconi
Si alza il livello dello scontro tra la maggioranza e il Movimento 5 Stelle, con al centro la figura di Barbara Floridia, senatrice M5S e presidente della Commissione di Vigilanza Rai. L’accusa che le muovono Lega e Fratelli d’Italia è pesante: aver “manipolato” un video con dichiarazioni del direttore di Libero, Mario Sechi, in cui quest’ultimo – durante una trasmissione televisiva – avrebbe detto che le navi della Flotilla dirette a Gaza “andrebbero affondate”.
Il video, rilanciato da Floridia sui social, sarebbe stato secondo la maggioranza un “taglia e cuci” ingannevole. “Mario Sechi è vittima di manipolazioni disinformative da parte dei grillini. La Floridia ha agito in modo molto grave, si pone un problema di incompatibilità tra la sua funzione e questo comportamento”, ha tuonato il forzista Maurizio Gasparri, anche lui membro della commissione di Vigilanza.
Dura anche la reazione della Lega: “Non possiamo accettare che a capo della Vigilanza Rai ci siano soggetti che avvelenano i pozzi”, ha detto la deputata Elena Murelli. Fratelli d’Italia, attraverso i suoi rappresentanti in Commissione, ha chiesto esplicitamente le dimissioni della senatrice.
La replica del M5S: “Fango mediatico e intimidazioni”
Il Movimento 5 Stelle ha risposto per le rime, respingendo ogni accusa di manipolazione: “Da due giorni Libero – testata indipendente di proprietà del parlamentare di maggioranza Angelucci – sta vomitando l’ennesima campagna di fango”, si legge in un comunicato. “Barbara Floridia è colpevole solo di aver detto la verità: che è indegno auspicare l’affondamento delle navi della Flotilla”. Il M5S parla di una macchina del fango “sempre puntuale” e di una “reazione scomposta e intimidatoria”.
La polemica arriva nel pieno delle tensioni politiche sulla vicenda della Flotilla diretta a Gaza, intercettata e bloccata dalla marina israeliana, su cui la politica italiana continua a dividersi profondamente.
Scoppia il caso Delia: polemica per un post (poi cancellato)
Nel frattempo, si accende un’altra miccia polemica, stavolta con protagonista la portavoce italiana della Flotilla, Maria Elena Delia. Secondo quanto riportato da Il Giornale, Delia avrebbe scritto (e successivamente cancellato) un post critico verso il lutto nazionale proclamato per la morte di Silvio Berlusconi, definendolo un “losco figuro”.
Immediata la reazione di Forza Italia: “Definirsi pacifisti e allo stesso tempo esultare per la morte di Silvio Berlusconi significa rinnegare ogni principio di umanità”, ha dichiarato il portavoce del partito Raffaele Nevi. A fargli eco, anche i capigruppo Paolo Barelli e Maurizio Gasparri.
Due casi distinti, ma che si intrecciano sul piano simbolico e mediatico, rivelando quanto il dibattito politico attorno al conflitto israelo-palestinese – e alle sue ripercussioni sulla scena italiana – sia ormai sempre più acceso, anche dentro le aule del Parlamento.