Il nuovo massiccio attacco russo contro diverse città dell’Ucraina occidentale ha raggiunto anche Leopoli, dove è divampato un vasto incendio. Le immagini diffuse su Telegram dal consigliere comunale Ihor Zinkevich mostrano una spettacolare colonna di fumo levarsi sopra la città alle prime luci dell’alba, secondo quanto riportato dal Kyiv Independent. “Chiudete le finestre, perché l’aria potrebbe essere inquinata”, ha avvertito Zinkevich rivolgendosi ai residenti.
Il sindaco Andrii Sadovyi ha reso noto che un deposito di pneumatici è stato centrato nell’attacco, precisando che non si registrano vittime. Intanto, in numerose regioni ucraine sono entrate in vigore interruzioni di corrente di emergenza dopo il lancio di un’ondata di droni e missili da crociera da parte delle forze russe; nella maggior parte del Paese è scattato anche l’allarme antiaereo. A riferirlo è l’agenzia Ukrinform, citando il canale Telegram del Ministero dell’Energia.
Secondo Kyiv, le truppe russe hanno nuovamente preso di mira infrastrutture energetiche strategiche. Il Ministero ha spiegato che “Non appena la situazione di sicurezza lo consentirà, i soccorritori e gli operatori del settore energetico inizieranno a eliminare le conseguenze dell’attacco al fine di ripristinare l’alimentazione elettrica nelle regioni il prima possibile. Le interruzioni di corrente di emergenza saranno annullate non appena la situazione nel sistema elettrico si sarà stabilizzata”.
Il comando ucraino denuncia un bilancio particolarmente pesante: 48 missili e 470 droni di diverso tipo lanciati nella notte contro varie aree del Paese, con nuove interruzioni di energia registrate in più regioni.
La tensione cresce anche oltre i confini ucraini. La Romania, Paese Nato confinante, ha riferito di aver fatto decollare i propri caccia nelle prime ore del mattino dopo l’ingresso di un drone nel suo spazio aereo. “Il drone è ricomparso a intermittenza sui radar per circa 12 minuti”, ha comunicato il Ministero della Difesa, aggiungendo che “non sono stati segnalati casi di impatto di velivoli con il suolo”.
Nel territorio polacco, invece, le autorità hanno deciso di sospendere temporaneamente le operazioni negli aeroporti di Rzeszow e Lublino, nel sud-est del Paese, mentre i raid russi colpivano Leopoli e Ternopil. Per ragioni di sicurezza e per proteggere lo spazio aereo nazionale, Varsavia ha fatto decollare aerei polacchi e dei Paesi alleati.







