“La pace sia con tutti voi”. Con queste parole è iniziato il pontificato di Papa Leone XIV, affacciato per la prima volta dalla loggia delle benedizioni in Piazza San Pietro.
Un messaggio scritto e incentrato sulla pace
Per la prima volta nella storia moderna, il discorso di insediamento di un Pontefice è stato letto e non pronunciato a braccio. Un dettaglio che segna la cifra stilistica del nuovo Papa, il cui linguaggio è apparso fin da subito misurato, inclusivo, fortemente orientato al dialogo. La parola “pace” è stata pronunciata dieci volte, a sottolineare quella che sarà probabilmente la priorità del suo pontificato.
Inclusione, amore e continuità
Anche il termine “tutti”, ripetuto dodici volte, richiama la volontà di camminare insieme e di costruire ponti tra le persone. Il dialogo è citato tre volte, sempre in connessione a “ponti” e “fratellanza”, mentre la parola “amore” ricorre in cinque occasioni. Più volte, Papa Leone XIV ha usato anche l’espressione “senza paura”, sottolineando una fiducia coraggiosa nel futuro della Chiesa.
Il richiamo a Papa Francesco
Papa Francesco è citato tre volte: un tributo sentito, che riflette la continuità tra i due pontificati. Papa Leone XIV, che era stato chiamato a Roma proprio da Francesco, ha voluto ricordarlo dicendo: “Sempre in pace, grazie a Papa Francesco”. Anche il nome di Dio è stato ripetuto dieci volte, a rimarcare la dimensione profondamente spirituale del messaggio inaugurale.
Il primo inciampo linguistico
Come fece Papa Giovanni Paolo II nel 1978 con il celebre “se mi sbaglio, mi corrigerete”, anche Leone XIV, di origini statunitensi, ha avuto un piccolo inciampo con l’italiano, dicendo: “Dio che ci ama tutti incondizionamente”. Ma il tono complessivo del discorso, fatto di parole semplici e dense di significato, ha colpito il cuore dei fedeli.