Leone, il nome pontificale scelto è già di per sé un programma

Cardinali alla messa

L’elezione pontificale del cardinale Robert Francis Prevost (Papa Leone XIV) conferma, ancora una volta, il noto detto: “chi entra papa esce cardinale”. In effetti i giochi del conclave si dimostrano imprevedibili. Una scelta sorprendente e sicuramente non prevista, per molti. 

Per giorni il toto papa ha presentato come favoriti altri nomi, ad esempio quello del cardinale Parolin, il quale veniva posto al 70% tra i favoriti. Tra gli altri il cardinale Zuppi, Tagle, Pizzaballa e molti altri; sicuramente, tra i papabili, non c’era il nome del cardinale Prevost.

Il nome pontificale scelto è già di per sé un programma. L’ultimo papa con il nome di Leone risale ad oltre un secolo fa: Leone XIII, il quale fu un grande riformatore. Fondò la moderna dottrina sociale della Chiesa cattolica, con l’enciclica “Rerum Novarum”. Passato alla storia come il “papa dei lavoratori”. 

Da ricordare anche il suo grande impegno diplomatico. Leone XIII cercò di superare l’isolamento della Chiesa cattolica dopo la perdita del potere temporale. 

D’altro canto, l’impegno sociale e spirituale, sono stati la cifra di Papa Francesco. 

Papa Leone XIV si è affacciato ad una Piazza San Pietro gremita, con il volto segnato dall’emozione, le lacrime che si affacciavano timide dietro le lenti degli occhiali. Le sue parole d’esordio sono cariche di significato: “la pace sia con voi”. Un motto importante, lo stesso perseguito in tutti gli anni di pontificato da Francesco, il quale, fino all’ultimo dei suoi giorni, ha invocato la pace.  

Leone XIV è laureato in matematica e in filosofia, due discipline per molti aspetti vicine, per altri aspetti antitetiche. Il calcolo e il pensiero. La certezza e il dubbio. Scienza e conoscenza. 

La sua emotività, la sua delicatezza nel presentarsi ad una piazza stracolma, ha colpito molte persone. 

Avventurarsi in ipotesi e in analisi spicciole e superficiale è il rischio che si corre in queste circostanze. Non sapremo, se non prima di vedere le sue opere e le sue azioni, quali saranno le sue note di merito e quali quelle di demerito. 

Le certezze sono poche, tra queste, quella che, un secondo Francesco, non c’è e non ci sarà. Non è neppure pensabile. 

Certamente il nuovo papa, per molti aspetti si presenta con un profilo innovatore, per altri aspetti conservatore. Riuscirà a conciliare le due posizioni? È una domanda lecita, giusta, alla quale, per il momento non è possibile dare una degna risposta. 

Papa Leone XIV è il primo papa americano della storia, appartenente agli agostiniani, testimone di una chiesa missionaria.  

A livello geopolitico potrebbe essere strategico. Ha trascorso gran parte della sua vita in Perù, dove ha servito, come missionario agostiniano, dal 1985 al 1998. Conosce benissimo le Americhe e potrebbe essere d’aiuto nel mantenimento e nella diffusione del Cristianesimo in quella porzione di mondo. 

Di sicuro, fedeli e non fedeli di tutto il mondo, oggi hanno vissuto una giornata speciale, che rimarrà nella memoria personale e collettiva. 

di Ernesto Mastroianni