Raid russi della notte sulle regioni di Zaporizhzhia e Dnipropetrovsk

esercito russo

È di almeno 20 morti e 43 feriti il tragico bilancio degli attacchi aerei russi avvenuti nella notte tra lunedì e martedì nelle regioni ucraine sud-orientali di Zaporizhzhia e Dnipropetrovsk. Lo hanno riferito le autorità locali, parlando apertamente di “crimini di guerra”.

Il colpo più devastante è stato inflitto a Zaporizhzhia, dove una colonia penale è stata centrata da bombe aeree guidate (FAB), provocando la morte di 16 persone e il ferimento di altre 35. L’attacco ha completamente distrutto la struttura detentiva e causato danni anche alle abitazioni vicine. Lo ha riferito Ivan Fedorov, capo dell’amministrazione militare regionale, confermando che la zona è stata colpita otto volte nella notte.

“Un altro crimine di guerra da parte dei russi”, ha denunciato su Telegram il consigliere presidenziale ucraino Andriy Yermak. Nel vicino oblast di Dnipropetrovsk, tre distinti attacchi hanno provocato almeno 4 vittime e otto feriti, secondo quanto comunicato dal governatore regionale Sergiy Lysak.

Intanto, l’aeronautica ucraina ha fatto sapere che Mosca ha lanciato complessivamente due missili balistici Iskander-M e 37 droni, tra cui diversi velivoli kamikaze di tipo Shahed. Le difese aeree ucraine, grazie anche a sistemi di guerra elettronica, sono riuscite a intercettare e abbattere 32 droni nel nord e nell’est del Paese. Tuttavia, cinque droni e due missili hanno colpito tre località, mentre i detriti di altri velivoli abbattuti sono caduti in due zone abitate.

Anche Mosca ha denunciato un’intensa attività aerea, affermando che nella notte le sue difese hanno abbattuto 74 droni ucraini in cinque diverse regioni della Federazione Russa. La maggior parte – 43 droni – sarebbe stata intercettata nella regione di Bryansk, a ridosso del confine ucraino.