Teresa Mattei, la donna che sfidò il fascismo con coraggio

Un collega deputato disse a Teresa Mattei con sprezzante paternalismo: «Signorina, vuole ammettere le donne in magistratura? Ma sa che in certi giorni del mese le donne non ragionano?». Teresa Mattei rispose con tagliente fermezza: «No, ma so che molti uomini come lei non ragionano tutti i giorni».

Una battuta che spazzò via secoli di pregiudizi, diventando un simbolo di forza e autodeterminazione. Una battuta destinata a fare storia. Giovanissima partigiana con il nome di battaglia “Chicchi”, Teresa Mattei sfidò il fascismo con coraggio. Fondò i Gruppi di Difesa della Donna, lottò per i diritti civili, subì torture senza mai piegarsi. Fu la più giovane eletta all’Assemblea Costituente, dove combatté per l’uguaglianza sostanziale tra i sessi, per l’accesso delle donne a tutte le professioni, per la tutela di madri e bambini.

Fu lei a proporre la mimosa come simbolo dell’8 marzo, “fiore povero ma forte”, capace di rappresentare la resilienza delle donne. Nel 1947, insieme alle altre costituenti, contribuì in modo decisivo all’affermazione dell’articolo 3 della Costituzione, sancendo l’uguaglianza di tutti i cittadini e aprendo la strada alla parità nell’accesso alla magistratura, un traguardo che sarebbe stato riconosciuto solo anni dopo.

Figura centrale tra le 21 donne della Costituente, Mattei rivendicò senza timore la presenza femminile nelle istituzioni e rispose con lucidità ai pregiudizi maschili che ostacolavano le sue proposte. Quella sua frase rimane ancora oggi una lezione di civiltà politica.

Fu tra le fondatrici dell’UDI (Unione Donne Italiane). Si è impegnata per i diritti dei bambini: dopo la Costituente, fondò enti per la tutela dell’infanzia e studi su servizi per l’infanzia. Nel 1955, fu espulsa dal PCI per dissenso con la linea di Palmiro Togliatti sui temi dell’economia e sulla politica interna. 

Non smise mai di occuparsi di temi sociali, educativi e di diritti civili anche dopo l’allontanamento dal partito. Teresa Mattei non è solo una protagonista della storia repubblicana: è un modello di femminismo politico, un esempio luminoso di chi sfida il patriarcato e rivendica il ruolo fondamentale delle donne nella società. La sua vita racconta la forza di una donna che ha scelto di lottare a testa alta, senza timore alcuno, rivendicando per le donne un posto nella storia.