È stato approvato oggi a Ginevra il primo accordo internazionale sulle pandemie, un traguardo importante nel rafforzamento della cooperazione globale per affrontare future emergenze sanitarie. Il documento, che arriva dopo l’approvazione di ieri in Commissione, ha ricevuto il sostegno di 124 Paesi membri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, mentre 11 Stati si sono astenuti. Tra questi figura anche l’Italia, che ha motivato la propria posizione affermando che “auspica di continuare a collaborare con gli altri Stati membri dell’Oms per definire le questioni in sospeso che, a nostro avviso, meritano ulteriori approfondimenti”.
Il via libera rappresenta una pietra miliare nel percorso verso una gestione più efficace e coordinata delle minacce sanitarie a livello mondiale. “La storica decisione della 78ª Assemblea Mondiale della Sanità è il coronamento di oltre tre anni di intensi negoziati avviati dai governi in risposta agli impatti devastanti della pandemia di Covid-19, e guidati dall’obiettivo di rendere il mondo più sicuro e più equo nella risposta a future pandemie”, ha comunicato ufficialmente l’Oms.
I contenuti principali dell’accordo
Il testo adottato stabilisce un quadro condiviso per potenziare la prevenzione, la preparazione e la risposta a livello internazionale in caso di nuove crisi sanitarie. Tra le priorità figurano l’accesso equo e rapido a vaccini, terapie e strumenti diagnostici. L’Oms ha sottolineato che questo strumento mira a rafforzare la capacità collettiva di fronteggiare pandemie, promuovendo una governance sanitaria più solida. “Il mondo è oggi più sicuro grazie alla leadership, alla collaborazione e all’impegno dei nostri Stati membri nell’adottare lo storico Accordo pandemico dell’Oms”, ha dichiarato il Direttore Generale Tedros Adhanom Ghebreyesus. “L’Accordo è una vittoria per la salute pubblica, la scienza e l’azione multilaterale. Garantirà che, collettivamente, possiamo proteggere meglio il mondo dalle future minacce pandemiche. È anche un riconoscimento da parte della comunità internazionale che i nostri cittadini, le nostre società e le nostre economie non devono essere lasciati indifesi per non patire nuovamente perdite come quelle subite durante il Covid-19”, ha aggiunto.
La posizione italiana
Nel suo intervento, l’Italia ha chiarito i motivi dell’astensione. “L’Italia intende ribadire la propria posizione in merito alla necessità di riaffermare la sovranità degli Stati nell’affrontare le questioni di salute pubblica. Apprezziamo che questo principio sia stato incluso nel testo dell’Accordo sulla pandemia”, si legge nelle dichiarazioni ufficiali pubblicate sul sito dell’Oms. Roma ha inoltre espresso apprezzamento per la precisazione secondo cui il trattato non attribuisce all’Oms il potere di imporre obblighi specifici agli Stati membri. “Accogliamo con favore che si sia specificato che l’Accordo non autorizzi l’Oms a imporre agli Stati di adottare misure specifiche, come vietare o accettare viaggiatori, imporre vaccinazioni o attuare lockdown”.
Nel documento si sottolinea anche l’importanza di rispettare alcuni principi fondamentali. “Riteniamo inoltre che l’Accordo – si legge ancora nel testo delle motivazioni – debba essere attuato nel pieno rispetto dei principi di proporzionalità e tutela dei diritti fondamentali, inclusa la protezione dei dati personali e delle libertà individuali. Tenendo presenti questi principi, l’Italia auspica di continuare a collaborare con gli altri Stati membri dell’Oms per definire le questioni in sospeso che, a nostro avviso, meritano ulteriori approfondimenti”.