Cambio di rotta ufficiale della Food and Drug Administration (Fda) statunitense sulla vaccinazione anti-Covid. L’agenzia regolatoria americana prevede di non raccomandare più la vaccinazione annuale per la popolazione sana sotto i 65 anni, puntando invece a proteggere le fasce più vulnerabili: gli over 65 e le persone con condizioni mediche che aumentano il rischio di gravi conseguenze in caso di contagio.
Una svolta sostenuta dall’amministrazione Trump, che intende chiedere ai produttori di vaccini nuovi studi clinici per valutare l’efficacia delle vaccinazioni nei giovani adulti e nei bambini sani. L’obiettivo è stabilire se i richiami annuali siano ancora necessari per queste fasce di popolazione, considerate a basso rischio.
Vaccini Covid, dubbi sull’efficacia dei richiami annuali
A sollevare la questione sono stati il commissario della Fda Martin Makary e il nuovo direttore del Center for Biologics Evaluation and Research, Vinay Prasad, in un articolo pubblicato sul New England Journal of Medicine. I due esperti mettono in discussione l’utilità dei richiami annuali anti-Covid per soggetti sani e sollecitano nuovi dati scientifici aggiornati. «Semplicemente non sappiamo se una donna sana di 52 anni con un indice di massa corporea normale, che ha avuto il Covid tre volte e ha già ricevuto sei dosi del vaccino, trarrà beneficio dalla settima dose», si legge nell’articolo.
Verso una nuova strategia vaccinale
La revisione delle linee guida rientra in una più ampia strategia dell’amministrazione Trump per ridefinire le priorità sanitarie post-pandemia, favorendo l’utilizzo dei vaccini laddove i benefici sono documentati in modo chiaro. La nuova politica potrebbe segnare un punto di svolta globale nell’approccio alla prevenzione del Covid, con riflessi anche su altri Paesi. Al momento, la proposta della Fda è in fase di consultazione, ma secondo indiscrezioni potrebbe essere formalizzata già nelle prossime settimane, modificando radicalmente le strategie vaccinali adottate sinora.