Presentazione “David di Donatello” 2025: il discorso di Mattarella

Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Questa mattina al Palazzo del Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è svolta la presentazione dei candidati ai Premi “David di Donatello” 2025.

Alla conduzione l’eccellente attrice e comica Geppi Cucciari, la cerimonia è stata aperta dalla proiezione di un video realizzato da Rai Cultura seguito l’intervento di Piera Detassis, Presidente e Direttore Artistico dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello.

La lettura delle candidature ai Premi “David di Donatello” è stata intervallata dall’esecuzione di alcuni brani tratti da colonne sonore del cinema internazionale, eseguiti da Rita Marcotulli, al pianoforte, e da Carla Marcotulli, alla voce. Dopo l’intervento del Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, la conduttrice ha intervistato il vincitore del David alla carriera, Pupi Avati e il vincitore del Premio Cinecittà David 70, Giuseppe Tornatore.

Durate la cerimonia non poteva mancare il discorso del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “La cultura e, in essa il cinema, è capace di lasciare tracce sotto la superficie. E dunque può essere uno strumento decisivo, un alleato della libertà dei singoli e delle comunità nell’affrontare il cambiamento d’epoca, nel comprenderlo, e dunque viverlo senza subirlo passivamente. La consapevolezza delle proprie radici e, insieme, il desiderio di innovare, di sperimentare il nuovo, sono tratti essenziali del cinema”. Ha detto il Presidente Mattarella, alla Cerimonia di presentazione dei candidati ai Premi “David di Donatello”. 

“Si temeva qualche anno fa che la televisione, e poi il web, il moltiplicarsi delle piattaforme, avrebbero compresso il cinema, il suo linguaggio, il suo ruolo artistico e culturale. Oggi possiamo registrare che il cinema ha vinto la sfida dell’interdipendenza o, se si vuole, dell’integrazione con altre piattaforme, della “contaminazione” con altri linguaggi. Ha elaborato nuovi canoni, ha inventato nuovi generi, non è rimasto uguale a sé stesso, è stato capace di portare la sua cultura narrativa e l’esperienza maturata nei decenni in un sistema audiovisivo più ampio. È questo un processo che riguarda l’estetica del cinema, il suo racconto, ma anche la parte industriale, dalla produzione alla distribuzione, alle sempre più articolate modalità di fruizione” ha continuato Mattarella.

Il cinema è “un comparto che ha un peso importante, e crescente, nell’economia nazionale. Anche per questo, mentre apprezziamo il fiorire di nuove opere – il Premio David nasce proprio per questo, per incoraggiare il dinamismo della produzione italiana – dobbiamo anche riflettere sui problemi aperti, individuare i punti critici del sistema e trovare soluzioni che possano aiutare il cinema a superare le proprie difficoltà“. 

“Anche quest’anno va sottolineato che le sale cinematografiche soffrono una pericolosa erosione che le sta sottraendo a città e quartieri. Circostanze obiettive penalizzano i gestori, ma non ci si può rassegnare a logiche commerciali e di mercato che non tengono in adeguata considerazione il cinema, inteso anche come valore sociale, come occasione di incontro, di ritrovo, di condivisione. Le istituzioni – sia nazionali sia locali – hanno la responsabilità di governare questi processi” Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla Cerimonia di presentazione dei candidati ai Premi “David di Donatello”. 

“Ringrazio l’Accademia del David per avermi conferito il Premio speciale dell’settantesimo anniversario. Confido che alla notizia ero piuttosto perplesso, avendo ben pochi meriti da rivendicare nel mondo del cinema. L’ho accettato, soltanto quando ho saputo che era stato conferito a tutti i miei più prossimi predecessori e l’ho, quindi, avvertito come un premio non rivolto alla persona del Presidente ma alla istituzione Presidenza della Repubblica. Istituzione che comprende il valore civile e culturale del cinema e quanto esso costituisca un asset, prezioso e consistente, non solo per l’economia e l’occupazione, ma anche per disegnare e promuovere l’identità italiana nel nostro Paese e nel mondo”.  ha aggiunto il Capo dello Stato. 

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