La Russia ha sferrato nella notte un attacco su larga scala contro l’Ucraina, lanciando oltre 450 droni e 30 missili. A darne notizia è stato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un messaggio pubblicato sul suo canale Telegram. “Ad oggi, sono più di 20 i feriti in tutto il Paese – ha affermato -. Purtroppo, un bambino è morto a Zaporizhzhia a seguito dell’attacco”. Zelensky ha denunciato che “la capitale del Paese è sotto attacco missilistico balistico nemico e un massiccio attacco da parte di droni d’attacco nemici”.
Kiev al buio: blackout e problemi idrici dopo i bombardamenti
L’ondata di attacchi russi ha colpito duramente le infrastrutture energetiche ucraine, provocando interruzioni nella fornitura di elettricità e acqua in varie aree della capitale.
Secondo quanto riferito dal sindaco Vitali Klitschko, “a Kiev, a seguito degli attacchi alle infrastrutture critiche, si registrano interruzioni di corrente. La riva sinistra della capitale è senza elettricità. Ci sono anche problemi con l’approvvigionamento idrico”.
Klitschko ha aggiunto che “il nemico sta colpendo le infrastrutture critiche della città. Ci sono già otto feriti nella capitale. Cinque di loro sono in ospedale”. In particolare, nel quartiere di Pechersk, i detriti di un drone hanno colpito un edificio residenziale di 17 piani. “Diversi appartamenti sono stati danneggiati. Le persone sono state evacuate”, ha comunicato il capo dell’Amministrazione militare di Kiev, Tymur Tkachenko. L’aeronautica militare ucraina ha invitato la popolazione a restare nei rifugi, sottolineando che la minaccia di nuovi attacchi resta alta.
Colpita anche Zaporizhzhia: morto un bambino di sette anni
Pesanti bombardamenti hanno interessato anche la regione di Zaporizhzhia, dove sette droni russi hanno colpito aree residenziali ferendo almeno tre persone e uccidendo un bambino di sette anni, come ha riferito Ivan Fedorov, capo dell’amministrazione militare regionale.
Secondo l’agenzia Ukrinform, esplosioni sono state segnalate anche a Dnipro, sottoposta a “massicci bombardamenti”, e a Kryvyi Rih, mentre altri droni sono stati diretti verso Poltava, Kremenchuk e Kharkiv.
“Attacco massiccio” al sistema energetico
Il ministro dell’Energia ucraino Svitlana Grynchuk ha confermato che le forze russe stanno “infliggendo un attacco massiccio” alla rete nazionale. “Gli operatori del settore energetico stanno adottando tutte le misure necessarie per ridurre al minimo le conseguenze negative”, ha scritto su Facebook.
“Non appena le condizioni di sicurezza lo consentiranno, gli operatori del settore energetico inizieranno a chiarire le conseguenze dell’attacco e i lavori di ripristino”, ha aggiunto.
Zelensky ha spiegato che le interruzioni di corrente interessano anche le regioni di Donetsk, Chernihiv, Cherkasy, Kharkiv, Sumy, Poltava, Odessa e Dnipro. “Anche le regioni di Zaporizhia e Kherson si stanno riprendendo dopo l’attacco”, ha precisato.
Zelensky: Mosca vuole creare il caos
Negli ultimi giorni la Russia ha intensificato gli attacchi contro impianti energetici e ferrovie ucraine. Zelensky ha accusato il Cremlino di voler “creare il caos” nel Paese.
L’Ucraina, dal canto suo, ha aumentato i raid con droni e missili sul territorio russo, una strategia che – secondo il presidente – sta producendo “risultati” e contribuendo all’aumento dei prezzi del carburante in Russia.
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha dichiarato che lo “slancio” generato dal recente vertice in Alaska tra Donald Trump e Vladimir Putin per una possibile soluzione del conflitto “rimane vivo”.
“Considerato che continuiamo nel nostro desiderio di procedere verso una soluzione pacifica, possiamo dire che questo slancio è vivo, e auspicabilmente continuerà a vivere”, ha spiegato Peskov, aggiungendo: “Speriamo che il presidente Trump mantenga la volontà politica per una soluzione pacifica”.
“Per quanto riguarda lo spirito di Anchorage, siamo pieni di ottimismo – ha detto ancora Peskov – ma in termini di comportamento del regime di Kiev, non vediamo uno sviluppo molto positivo” verso una pace negoziata.
Il consigliere presidenziale Yuri Ushakov ha poi ribadito che “non c’è una riduzione” nel dialogo con gli Stati Uniti, precisando che “i rappresentanti delle due amministrazioni continuano a lavorare sulla base di quanto concordato dai due presidenti” durante l’incontro di Ferragosto in Alaska.