Nessun dialogo con Iran per ora, ma il presidente degli Stati Uniti Donald Trump non esclude la possibilità di delegare il compito a figure di fiducia come il vicepresidente JD Vance o l’inviato della Casa Bianca Steve Witkoff. L’obiettivo sarebbe quello di esplorare una via diplomatica per porre fine al conflitto tra Iran e Israele e riavviare il dialogo sul nucleare iraniano.
Sul possibile invio di JD Vance o Witktoff: “Non è ancora sicuro, potrei. Dipende da quello che succede quando torno” – afferma Trump.
Le voci su un possibile contatto tra Trump e l’Iran si sono moltiplicate nelle ultime ore, ma è stato lo stesso presidente a chiarire la sua posizione con un messaggio pubblicato oggi, martedì 17 giugno, sulla piattaforma Truth: “Non ho contattato l’Iran per ‘colloqui di pace’ in alcun modo, forma o modo. Questa è solo un’altra falsa notizia inventata”.
Trump ha dunque smentito le indiscrezioni circolate sulla stampa. Ha poi precisato: “Se vogliono parlare (gli iraniani) sanno come contattarmi”. Nel suo post, Trump ha anche fatto riferimento ai precedenti negoziati sul nucleare, congelati in seguito all’attacco israeliano: “Avrebbero dovuto accettare l’accordo che era sul tavolo: avrebbe salvato molte vite!!!”.
Il presidente ha spiegato che non è interessato a soluzioni temporanee, ma punta a una risoluzione definitiva del conflitto. Dopo aver lasciato in anticipo il vertice del G7, ha smentito che il motivo del rientro fosse la gestione di una tregua, accennando a un’iniziativa più ambiziosa: “Non sto cercando un cessate il fuoco, stiamo cercando di fare meglio…una fine vera” della guerra tra Iran e Israele.
Le parole di Macron
In risposta alle parole del presidente francese Emmanuel Macron, che aveva definito “positivo” l’impegno di Trump per la tregua, il tycoon ha replicato con sarcasmo: “Emmanuel è un bravo ragazzo, ma non ci prende molto spesso”. In un altro messaggio su Truth, ha ribadito che Macron avrebbe frainteso le ragioni del suo rientro anticipato.
