“Prendo atto del fatto che, rispetto a quello che era stato scritto sulla stampa, Antonello Nicosia, recluso nel carcere di Vicenza, non corre il rischio di non poter ottenere la laurea per la negata autorizzazione da parte del Dap a partecipare alla relativa cerimonia a Roma. Il fatto che possa farlo da remoto è già una buona notizia. Personalmente credo però che con la sua presenza all’università, attraverso una dotazione di personale idonea, l’amministrazione avrebbe potuto vantare un successo ulteriore. Sarebbe stato un bell’esempio di integrazione della detenzione con il diritto allo studio”. Così il senatore di Forza Italia Pierantonio Zanettin intervenendo in Aula durante il Question time al Ministro della Giustizia. “L’articolo 27 della Costituzione – ha proseguito – afferma che la pena deve tendere alla rieducazione del condannato e deve comunque ispirarsi ai criteri di umanità. In quest’ottica, l’amministrazione penitenziaria ha il dovere di agevolare il diritto allo studio dei detenuti. La laurea di un detenuto recluso deve essere infatti considerata un fiore all’occhiello dell’amministrazione e non solo un onere burocratico da adempiere”.
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