Ore 11:51, dal comignolo della Sistina la fumata si tinge di nero per la seconda volta. I 133 cardinali elettori riuniti nella Cappella Sistina non hanno ancora individuato un nome condiviso per la successione a Papa Francesco.
Questa è la seconda fumata dall’apertura del Conclave e la prima della giornata odierna. Il regolamento stabilito dalla Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis prevede, nel corso della giornata, fino a tre ulteriori votazioni, ma la complessità del processo potrebbe infatti rallentare i tempi.
La prima fumata si era avuta ieri sera intorno alle 21, con un’ora di ritardo rispetto alle attese, lasciando però invariato il senso d’attesa tra i fedeli. Oggi, fin dalle prime luci del mattino, migliaia di persone hanno nuovamente affollato Piazza San Pietro, speranzose di assistere all’annuncio del nuovo Pontefice.

Il calendario della giornata prevede due scrutini nella mattinata e due nel pomeriggio. La prima votazione odierna non ha raggiunto il quorum necessario dei due terzi. Ora si attende l’esito del secondo scrutinio, previsto prima dell’ora di pranzo. In caso di ulteriore nulla di fatto, i cardinali si ritireranno a Santa Marta per il pranzo, per poi tornare nel pomeriggio in Vaticano e continuare con le operazioni.
Se lo scrutinio pomeridiano dovesse concludersi con un’elezione, la fumata bianca potrebbe apparire già intorno alle 17.30. Qualora invece non si raggiunga l’accordo nemmeno nel pomeriggio, la giornata si chiuderà con una seconda fumata nera, attesa per le 19.
Nel frattempo, il Decano del Collegio Cardinalizio, Giovanni Battista Re afferma che è un “momento difficile, il mondo attende il nuovo Papa”.
“Il mondo si attende molto dal nuovo Papa sia per un risveglio religioso ma anche il mondo è travagliato da un problema gravissimo, quello della guerra in tanti Paesi. Quella tra Ucraina e federazione russa che porta conseguenze in tutta l’Europa. E poi a Gaza, nella terra dove Cristo è nato e dove c’è la terra stessa che invoca la pace, ma la pace non c’è. Stiamo attraversando un momento difficile per l’umanità. E speriamo che adesso ci sia una ripresa”, ha dichiarato Re durante la Supplica alla Madonna del Rosario di Pompei.
Il cardinale ha inoltre ricordato le preoccupazioni emerse nei giorni precedenti tra i porporati: “Nel corso dell’incontro preparatorio al Conclave i cardinali hanno avuto modo di esprimere la loro preoccupazione perché questa pace tarda a venire. Il mio appello è che ci si impegni per la pace. E che questa pace arrivi. Ci vuole una onesta trattativa. Da che mondo e mondo è così. E bisogna trovare la linea giusta, il punto d’incontro. Perché la guerra è distruzione, morte di persone, familiari. Distruzione delle case e degli ospedali. Un motivo di più per pregare la Madonna di Pompei e qui anche Bartolo Longo ci dia una mano”, ha aggiunto il Decano Re.